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2009-02-04 Pane del Cielo

Egli è il "pane della vita", cioè il pane che contiene la vita in sé stesso e può per conseguenza darla al mondo.

«Figlia sono il tuo Gesù».

Signore e Dio mio Tu vieni a me, ma io mi sento immeritevole di tale dono, perché misera creatura io sono.

«ECCO IO SONO, ECCO IO VENGO.

Sì, proprio a te mia cara figlia, a consolare il tuo cuore, perché sempre alla ricerca dell'Amore, quell'Amore che Io Gesù riverso in voi tutti, affinché possiate arrivare a camminare nella santità di vita.

L'Umanità di oggi è priva del mio Amore, non lo vuole, lo mette alle spalle, non se lo pone nella mente e nel proprio cuore, corre impazzita verso un oblio che all'apparenza c'è, ma non esiste realmente, non mette le radici in voi, presto si deteriora e sparisce nel tempo, come si disperde il fumo nell'aria. Io Gesù, ovunque Mi giri, ovunque posi il mio Spirito Consolatore, non vedo altro che pianto e sofferenza.

Figli, figli miei e ancora figli miei, ma non sentite il mio grido accorato? Non sentite la mia Voce che vi richiama a Me? Unica sorgente di vita per il vostro andare. Pellegrini siete su questa Terra, ma un giorno il vostro pellegrinare dovrà avere una fine!

"Siete consapevoli di venire di fronte al mio Divino Cospetto?".

Meditate queste Sante Parole, sono un ripetersi della Sacra Parola! Allora, perché ne fate scempio, perché non aprite il vostro cuore, Essa è come dono del Cielo perenne che mai non muore.

Ancora una volta, convertire il vostro cuore, cambiatelo in un cuore di carne anziché di pietra come lo è il vostro, la mia Divina Parola vi può cadere sopra, ma voi non la volete recepire, non ponete ascolto, siete come una terra arida, il seme che Io Gesù vi getto non può arrivare a germogliare e di conseguenza non portare frutto alcuno.

Figli miei, Io Gesù ancora una volta vengo a voi a ripetere:

"Se non convertite il cuore non arriverete a Me, nel mio Regno Santo ed Eterno".

Il tempo è prezioso e voi non vi accorgete di questo, correte, correte, correte, ma dove credete di andare! Io Gesù vi do la possibilità di correre e non vi avvicinate a Me, voi non ci pensate. Figli increduli com'è povero il vostro cuore, arricchitelo convertendolo e mettendo in esso la Preghiera e tanto amore, quell'Amore che Io Gesù vi dono, quelle grazie che ad ognuno di voi vi do, ma voi siete ciechi, sordi e insensati. Guai a voi generazione perversa e ingrata verso di Me Gesù e nel prossimo vostro più vicino a voi. Non così Io il Signore Gesù vi voglio al mio Divino Cospetto. Io Gesù vi voglio, tutti voi creature mie, come bambini schietti, semplici e puri, senza doppiezze, senza malizie, senza sotterfugi.

Figli, ancora una volta vengo a voi tutti, ritornate a Me Gesù battendovi il petto, per andare poi a quella Divina Mensa Eucaristica che Io Gesù nell'ultima cena ho istituito, per cibarvi dell'Eterno Pane del Cielo1, Cibo Santo per il vostro andare stanco.

Ed ora figlia mia, cara al mio Sacro Cuore, Gesù ti dice va' in Pace, il tuo Gesù. La Santissima Trinità. L'Amen».


Nota 1

Avendo condotto i suoi uditori ad esprimere il desiderio di avere il pane che scende dal cielo, il Signore abbandona ora ogni circonlocuzione ed ogni riserva, in quanto al senso delle sue parole, e dice loro chiaramente che aveva parlato di sé medesimo, che egli è il "pane della vita", cioè il pane che contiene la vita in sé stesso e può per conseguenza darla al mondo. Trentacinque volte, nel resto di questo discorso, egli fa uso del pronome personale: "io" e "me". "il pane della vita", in opposizione a quello che nutre il corpo, è quello che dà un cibo eterno all'anima immortale. Gli uditori di Gesù conoscevano il valore del pane, per la vita del corpo; lo sapevano atto ai bisogni di tutti, di qualità nutrienti in sommo grado, e cibo di cui nessuno si stanca mai. Cristo adunque continua a far uso di questo emblema, perché nessun altro era così atto a far capire ai suoi uditori e alle generazioni future ciò che egli è, per tutte le anime che credono in lui.


Giovanni 6:51

«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

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