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2008-12-01 Miei profeti

Un Messaggio di Gesù che sottolinea una verità, una rivelazione sul futuro della Pace in questo mondo.

«Bambina mia, sono il tuo Gesù».

Sei proprio Tu Gesù?

«Sono proprio Io, Gesù Uomo, il Figlio del carpentiere Giuseppe, Cristo Dio, il Figlio di Dio, Padre dell'Umanità.

Alzati e risveglia il tuo cuore con slanci di amore, sempre così, non avere alcun timore.

L'altalena degli anni passa sul vostro terreno cammino, cieli e terra nuova si avvicinano, per fare della vostra vita terrena un nuovo giardino.

Vigilate e ancora vigilate, non sapete quando il Padre mio, l'Altissimo, sovrasterà con il suo Santo Spirito tutto l'Universo, a dire basta a questa ora e iniziarne un'altra, la nuova era annunciata dai miei profeti1, dove tutti si comprendono, dove tutti si amano in una perfetta armonia.

Bambina mia, figlia cara il tuo cuore è grande, perché è infantile; il tuo cuore è grande, perché sopporta con amore; il tuo cuore è grande, perché ama senza interesse ed Io Gesù di fronte a questi grandi cuori, come lo è il tuo sì, Gesù si intenerisce, si commuove. A quasi tutte le persone vicine a te ho tenuto segrete queste tue grandi doti, ma essi non devono sapere. A chi si crede sapiente di conoscerti ho messo nel suo cuore una chiave, non di apertura, tutto di te deve essere celato, il mio Disegno di Amore non deve essere svelato. In questa versione avviene il nascondimento, nell'ordine delle cose da Me stabilite.

Il Signore Gesù Cristo ha parlato, va' nella Pace, il tuo Gesù. La Santissima Trinità. L'Amen».


Nota 1

Nel capitolo 14 della prima lettera ai Corinzi, l'evangelista allarga il pensiero all'insegnamento dato lororiguardo ai doni ed all'uso. Paolo lo conclude ponendo su di esso il suggello dell'autorità di Cristo. Se qualcuno stima di essere profeta o spirituale, cioè dotato di qualche carisma, o semplicemente avanzato in conoscenza ed esperienza cristiana, riconosca che le cose ch'io vi scrivo sono del Signore. Tale il testo più breve che non si scosta, per il senso dall'altro: «sono comandamento del Signore». Non di sua privata autorità, Paolo ha scritto quanto precede; ma come interprete della mente di Cristo (1 Corinzi 2:16). Questo dovrà riconoscere chi pretende avere, in grado superiore, lo Spirito del Signore che ha guidato l'Apostolo. Ci potrà essere, in Corinto ed altrove, chi ricusi di riconoscere il carattere divino, obbligatorio e permanente, delle prescrizioni apostoliche. È libero di farlo; Paolo non spenderà altre parole per persuadere. Si ricordi soltanto che di quest'atto di disubbidienza all'ordine di Cristo peserà su lui tutta la responsabilità.


1 Corinzi 14:37

«Chi ritiene di essere profeta o dotato di doni dello Spirito, deve riconoscere che quanto scrivo è comando del Signore».

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