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2008-02-21 La Fede del patriarca Noè (Nōaḥ)

In questo periodo mi giunge sovente la rottura di rapporti familiari di alcune mie conoscenze. Ho cominciato a pregare per queste famiglie in discordia e a rischio di separazione. Dopo aver pensato alla fede di Noè, alla sua perseveranza, sento la voce:

«Figlia del Cristo vivente, mi hai invocato e io Noè sono venuto a te, non si lamenti il tuo cuore per quello che hai fatto, doveva essere così per l'ingenuità di te stessa. Come dissi in quel tempo, la famiglia è sacra e agli occhi del Signore giusta e santa deve essere al mondo. In me Noè questo pensiero era fermo, tenace e con me i miei affetti terreni del tempo vissuto, dato a me da Dio in quell'era. La Legge di Dio la tenevo scritta nel mio cuore e Dio volle premiare questa mia tenacia nell'ascolto della sua Parola. Assieme con la famiglia fui risparmiato dall'ira delle acque che abbondanti e furiose scesero dal cielo. All'Ascolto si pose il mio orecchio alla voce del Signore dell'Universo e verso di me il suo Amore fu grande ed immenso. In balia delle acque ci sentivamo spostati e sbattuti, tutta la Terra ormai era ricoperta, ma tutti noi famiglia riunita assieme, compatti, eravamo in preghiera presso il Signore. La speranza non ci abbandonò in quel passaggio funesto fra terra e cielo, ma io Noè e i parenti a me cari, mai si pose nei nostri cuori l'ardire di non credere alla potenza di Dio, che aveva messo ben radicata nel nostro cuore. Fedeli restammo e tutti noi gridammo alla nuova vista della terra riemersa. Dio è grande, Dio ha prevalso sul male, la prova fu grande, ma più grande sentimmo l'Amore di Dio che ebbe per noi. Noè ha parlato a te, figlia amata da Dio Padre, da Dio Figlio, da Dio Spirito Santo».

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