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1998-01-15 Effatà!

«Sono il tuo Gesù, fiorellino non temere, tu sei amata da Me che sono il donatore della vita. Ti amo figlia cara al mio Cuore, perché tu ami il mio figlio provato dalle difficoltà della vita. Nascondimento voglio da te, per ora taci, il mondo sta per fiorire un'alba nuova, un'era nuova, ma in essa molti di voi periranno, state fortemente uniti a Me, al Padre Mio e allo Spirito Santo. Verrà il momento di correre, ma restate fermi dove siete e confidate in Me, nel Gesù, in Gesù, per Gesù della Divina Misericordia. Non ti perdere con le parole della Terra, ma pensa a quelle del Cielo e affida a Me i tuoi affanni. Effatà1, effatà, effatà. Quanto disordine nei vostri cuori e poi vi lamentate, i vostri lamenti sono arrivati sino al Cuore mio, ma in essi non c’è giustizia, c’è il solo potere proprio. I talenti ve li ho dati, ma voi li sporcate o non li usate, Io Gesù Cristo vi chiederò come li avete usati.

Ed ora mia cara figlia ti benedico, nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, il tuo Gesù».


Nota 1

L'evangelista Marco in 7:34-35 ci apre al vero significato dell'ascolto della Parola. Il protagonista è un sordomuto, un infermo toccato nelle capacità comunicative, non riesce a parlare perché non è in grado di sentire. Gesù disse: «Effatà» (Apriti!). E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e cominciò subito a parlare correttamente. Ciò che è innanzitutto coinvolta è quindi la capacità di ascolto che crea inevitabilmente una barriera, isola nel proprio mondo interiore e rende difficile, se non impossibile, la comunicazione e di conseguenza la vita in comunione con gli altri. Una sordità che va ben oltre il limite dovuto al corretto funzionamento di un organo, in quanto fisica si può ovviare con altri canali comunicativi, ma è da questa sordità che tutti abbiamo bisogno di essere liberati. Infatti chi crede di sentire bene e non si rende conto che quello che sente è soltanto il concitato vocio interiore, che rischia di tacitare anche il sommesso richiamo di Dio: "Avete orecchie e non udite!" ci ammonisce Gesù, il medico è venuto per chi si riconosce manchevole e quindi gli permette di esercitare la propria arte risanatrice.


Marco 7:34

«Guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: "Effatà" (Apriti!)».

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